In gabbia
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LO ZOO ABBANDONATO DI TORINO

Vietato salire, sedersi o sporgersi sulle recinzioni delle gabbie. Se cadete, gli animali potrebbero mangiarvi e questo potrebbe farli star male. Grazie

Cartello all’ingresso dello Zoo di Dublino, Irlanda

SE VUOI PUOI ASCOLTARE QUI LA STORIA DI QUESTO LUOGO: https://www.loquis.com/it/loquis/2048077/Lo+zoo+di+Torino

La storia del giardino zoologico di Torino si dipana nell’arco di circa trenta’anni dal 1955 al 1987. La sua nascita avviene nel 1955 quando la Giunta comunale delibera di concedere  la zona del Parco Michelotti, per trent’anni, ad una Società privata.

Lo zoo era ospitato in un’area di circa 50 mila metri quadri, su un progetto dell’ingegnere Gabriele Manfredi con un costo iniziale di 80 milioni di lire. Successivamente, su progetto dell’architetto Ezio Venturelli con un costo di circa 100 milioni di lire, fu costruito il padiglione contenente il rettilario e l’acquario, un edificio a due piani “rilevante esempio di architettura neoespressionista”. .

Lo zoo di Torino vivrà 32 anni, dal 1955 al 1987, per l’appunto. In quegli anni si narrano storie di evasioni, morti e apatie per i suoi prigionieri. Gli animali sono numerosi e appartenenti a diverse specie: orsi polari, giraffe, elefanti, foche, serpenti, zebre, fenicotteri, orso bruno, scimmie… Tutti animali privati della libertà e imprigionati con l’unico scopo di creare profitto usando la loro esistenza, la loro vita.

Proprio poche settimane fa è arrivata la bella notizia che il parco verrà recuperato e in questo edificio sorgerà il Mimat, il Museo Internazionale della Marionett, che sarà gestito in concessione per 19 anni, dalla famiglia Grilli, fondatrice di Alfa Teatro e proprietaria di una collezione di 26 mila marionette, vincitrice del bando per la riqualificazione dell’area centrale del parco. Ma non ci sarà solo un museo con mostre permanenti e temporanee ma anche un teatro da 120 posti in cui andranno in scena spettacoli di marionette e burattini.

Per ora in attesa della riqualifica questo pezzo di Torino rivive grazie a delle bellissime opere di street…

DALL’ARCHIVIO STORICO DE LA STAMPA

Vi lascio alcuni titoli e pezzi pubblicati su La stampa e segnalati sul sito http://www.sos-gaia.org/ negli anni dell’apertura per riflettere un po’ su com’era questo luogo…

7 agosto 1956 L’elefante Sabè evade per annientare uno struzzo. Il pachiderma, reso furioso dalle beccate del suo vicino di prigionia, per vendicarsi sfonda un muro, afferra con la proboscide il pennuto e lo ascaraventa lontano.

6 marzo 1957Addentato da un orso un guardiano dello zoo. Guaribile in 12 giorni.

17 agosto 1958 Cinque scimmie fuggono dallo zoo e dagli alberi bombardano i passanti

28 febbraio 1962 Bloccano il traffico in Borgo Po 23 scimmie evase dallo Zoo.

29 gennaio 1971 I leoni dello zoo se ne vanno.  Previsto il trasferimento di una parte del giardino zoologico a Stupinigi.

Lo zoo del Parco Michelotti ospita attualmente 117 mammiferi, 739 uccelli, 114 rettili e 1353 pesci su una superficie quadrata di 50.000 metri. Uno zoo medio ormai insufficiente per una metropoli quale vuole essere Torino. Per questo il sindaco si è preoccupato di trovare una nuova sistemazione nel parco di Stupinigi. Qui sarà possibile aumentare il numero degli animali con nuove specie e creare un moderno parco zoologico in cui siano abolite le sbarre e gli animali possano vivere in un ambiente naturale e non più completamente ricostruito. E’ un nuovo orientamento già adottato in alcune capitali europee, più piacevole per i visitatori che possono unire alla visita l’occasione per una scampagnata. Ci sarà anche, sia pure in miniatura, la possibilità di un safari fotografico. Un progetto in questo senso è già stato preparato e verrà consegnato nei prossimi giorni ai competenti uffici comunali. Nel Parco Michelotti resteranno soltanto gli impianti fissi con l’acquario, che è ancora considerato fra i più moderni e completi d’Europa, una parte degli uccelli e degli animali più domestici. Verrebbe cosi ridotto lo zoo del Parco Michelotti e l’area lasciata libera diventerebbe verde pubblico con la costruzione di aiuole e fontane per il gioco dei bambini. Questa soluzione accontenterebbe tutti

30 agosto 1972 L’ippopotamo dello zoo ucciso da una bambola. E’ un esemplare femmina di 17 anni proveniente dalla Somalia. Da qualche giorno non mangiava più e deperiva. All’autopsia trovata una testa di bambola (probabilmente lanciata da una bambina) che aveva bloccato lo stomaco.

22 marzo 1987 Rimangono 6 giorni alla chiusura dello zoo che era stato aperto 31 anni fa (1956). Dice il direttore: ‘Ricordo quando, il 20 ottobre 1955, i giornali con orgoglio lo chiamavano La città zoologica e lodavano il progetto avveniristico dell’ing. Gabriele Manfredi….’

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