IL CIMITERO ABBANDONATO DI M.
Il cimitero è uno spazio aperto tra le rovine,
ammantato d’inverno di violette e margherite.
Potrebbe far innamorare qualcuno della morte,
pensare di essere seppelliti in un posto così dolce.
(Percy Bysshe Shelley, riferendosi al cimitero Acattolico di Roma)
IUS ELIGENDI SEPULCHRUM
Ognuno ha il diritto di decidere dove essere sepolto dove la morte, lo dice anche la legge.
Sicuramente se io potessi scegliere vorrei un luogo così, un luogo che sa di pace e di tranquillità, nascosto tra gli alberi e conosciuto solo da chi continuerà a ricordarmi anche dopo. Magari avere ogni tanto una rosa di fianco alla mia lapide e non dei fiori finti.
Il luogo perfetto, forse lo vorrei più vicino al mare, perchè al mare per sbaglio ci sono nata e mi piacerebbe per dispetto a queste montagne ogni tanto così fredde e inospitali ritornarci alle fine di tutto.
In questo posto oramai però non ci sono più segni di sepolture, ma solo qualche lapide con i nomi di chi, lassù in mezzo al bosco, sta riposando da decenni.
Ma il degrado e l’abbandono in cui questo cimitero sono un colpo al cuore.
Tra qualche anno , se nessuno ci metterà mano, rimarranno solo cumuli di mattoni e macerie. Il tetto di una delle tre cappelle è crollato e anche chi era al riparo qui dentro è rimasto alle inteperie, travolto da assi e pietre..
Ma chi dovrebbe metterci mano?
cercando ho scoperto che questo camposanto abbandonato fa parte dei beni che negli anni Ottanta, dopo il concordato Stato-Chiesa, vennero affidati all’Istituto per il sostentamento del clero di una piccola diocesi .
Impropriamente per così dire, perchè siccome non produrre introiti economici come terreni o edifici, non rientra nella cura dell’Istituto.
Il cimitero è un luogo di culto, come le chiese, un luogo di grande valenza ma anche questo luogo, nonostante le persone che qui ci sono state sepolte, è stato purtroppo dimenticato da tutti.
E i suoi “ospiti” ora hanno come riparo soltanto un cielo stellato…
