VILLA BALDI
Siamo tutti greci. Le nostre leggi, la nostra letteratura, la nostra religione, le nostre arti hanno le loro radici in Grecia.
(Percy Bysshe Shelley)

I luoghi che esploriamo sono custodi di storie profonde, i loro muri hanno assistito a giorni di gioia, momenti di dolore, epoche di sofferenza e tempi di rinascita…come questa villa che nasconde una storia collegata alla seconda guerra mondiale e al nazismo.
Oggi vi racconterò la storia di Franca, una giovane ragazzina che è arrivata in queste stanze non perché l’avesse deciso liberamente, ma per una necessità impellente e urgente, nel disperato tentativo di riuscire a sopravvivere insieme alla sua famiglia, affrontando mille difficoltà e sfide.
Durante la guerra Franca si dovette trasferire con tutta la famiglia in un luogo diverso. Il padre Achille, la madre Wanda, il fratello Mario e la sorella Renata dovettero lasciare la loro città natale dopo l’8 settembre, a causa dei continui bombardamenti alleati che rendevano la vita insostenibile. Per sfuggire a quei pericoli, trovarono rifugio in campagna, precisamente a villa Baldi, grazie all’amicizia di Achille con il proprietario della villa. La villa, che in quel periodo era disabitata, aveva due appartamenti distinti: uno al piano terra dove la famiglia abitava, e un altro al secondo piano, arredato con mobili antichi e raffinati.
Nonostante la bellezza della villa, Franca e i suoi fratelli si sentivano soli e spaventati dalle notizie di rastrellamenti e deportazioni naziste e quando i tedeschi arrivarono, occuparono la villa come loro comando e vi rimasero a lungo. Numerosi furono gli episodi di violenza che si verificarono in quel periodo, come quella volta in cui, dopo una festa trascorsa tra canti e balli e dopo aver bevuto troppo vino, si accanirono senza pietà sul povero cane della fattoria, sparandogli con crudeltà e lasciandolo agonizzante e incapace di muoversi nel cortile polveroso e desolato…
Durante la ritirata requisirono cibo e beni nascosti in casa, ma non riuscirono a trovare i nascondigli segreti preparati dagli italiani. Solo dopo la loro partenza il fattore rivelò le scorte nascoste: olio, vino, salumi e formaggi, un vero sollievo dopo tanti sacrifici. La madre di Franca, infatti, aveva perso ben venti chili per sfamare i figli.
Dopo i nazisti arrivarono gli alleati, in particolare reparti sudafricani con uniformi kaki e cappelli con fascia di pelle di leopardo, accompagnati da servitori di pelle nera. Non mancavano però i problemi: due materassi sparirono e Wanda scoprì che i ladri erano due servitori, che furono severamente puniti, gettando un’ombra sull’immagine “civilissima” degli alleati. Tuttavia, gli alleati aiutavano la popolazione: grazie a un medico sudafricano, la sorella Renata poté curare una brutta infezione con la penicillina, un medicinale allora sconosciuto per loro.
La famiglia fece amicizia in questo periodo con un giovane soldato sudafricano, Felix, che mantenne i contatti anche dopo il ritorno a Pistoia. Tornati in città, la vita lentamente riprese: si aprirono sale da ballo e si diffuse la musica jazz, un genere proibito dal regime fascista ma amatissimo dalla gioventù, simbolo di libertà e fine dell’incubo della guerra. Così Franca ricordava quegli anni difficili, ma anche i piccoli segni di speranza e umanità che li accompagnarono.
Ora quella Villa crocevia di tante storie è in stato di abbandono e decadenza. Nonostante la sua storia centenaria e la sua importanza nel paese dopo numerosi e complicati passaggi di proprietà avvenuti nel corso degli anni, la villa sta lentamente e inesorabilmente andando in uno stato di progressivo degrado e abbandono.
Ormai nessuno ricorda più Franca, né le persone che un tempo hanno vissuto in questo luogo, e purtroppo temo che a volte nemmeno la guerra venga realmente ricordata o compresa nelle sue profonde conseguenze. Se così non fosse, non continueremmo a sopportare con tanta rassegnazione e indifferenza tutta la sofferenza e il dolore che ci circondano ogni giorno nelle nostre vite.

Ho trovato questa storia qui:












Un’altra villa dimenticata nascosta in Toscana
