I buoni insegnanti ci fanno capire che ci saranno sempre pietre
lungo la strada davanti a noi.
Saranno pietre d’inciampo o pietre miliari;
tutto dipende da come le usiamo.
(Anonimo)
“Era severo, ma generoso – Lo chiamavamo “capo” e ci ha insegnato quanto ogni uomo dovrebbe sapere per affrontare la vita: le regole che rendono accettabile la società civile. E ce le ha trasmesse facendoci giocare a calcio”. Queste sono le parole di un ex allievo che ha frequentato questo collegio e che raccontava del rettore che fu in carica fino al 1996. I ragazzi che sono passati tra queste stanze hanno nutrito un profondo affetto per i loro insegnanti e per questo luogo, tanto che alcuni anni fa volevano acquistarlo e trasformarlo in un museo. ma qualcosa probabilmente non ha funzionato e tutto ora giace in completo abbandono.
12 mila metri quadrati: questa più o meno è la dimensione di questo immenso collegio dimenticato.
Ricavato dall’acquisto e dall’ampliamento di una villa nel 1870 da una figura molto nota nel Piemonte rimase aperto fino all’anno 2000. Negli anni di maggior sviluppo il collegio ha ospitato 450/500 allievi interni che arrivavano dalle zone del circondario. Si studiava e si faceva sport, ma quest’ultimo era usato per insegnare ai ragazzi ad affrontare la vita e non per primeggiare e vincere.
Regole di vita che hanno aiutato centinaia di ragazzi e sono rimaste impresse nei loro cuori, ora rimangono solo i ricordi di questo luogo e la polvere che lo avvolge…