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Turchese
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LA VILLA ABBANDONATA DAL SALONE TURCHESE

La vita è un po’ come una scatola con i colori mischiati. Pensi di trovare il blu e trovi un turchese vivo.

Troppo eccentrico, troppo sgargiante, troppo luminoso, troppo diverso da quello che ti aspettavi.

Poi, però, quello diventa il tuo colore, perché nessun altro colore assomiglia al mare nei giorni d’estate.

(Fabrizio Caramagna)

Puoi ascoltare tutta la storia qui: https://www.loquis.com/it/loquis/2860074/Il+Salone+Turchese

Il Turchese è una gradazione di ciano  leggermente tendente al verde. Il nome deriva dal colore dell’omonima gemma, detta in francese turquoise, termine che a sua volta deriva dalla parola francese che indica la Turchia.

Questa pietra era un amuleto protettivo utilizzato già dagli antichi egizi 5.000 anni fa. Le sono attribuiti poteri sovrannaturali. Si dice infatti che, quando il suo proprietario si trova in una situazione di pericolo, il turchese cambi colore proprio per avvertirlo.

In particolare era considerata capace di proteggere non solo dai sortilegi il proprietario, ma anche di vegliare su di lui nell’aldilà.

In Egitto, il turchese veniva considerato simbolo dell’Universo e dell’Aldilà. Invece gli Indiani d’America lo utilizzavano, sia come “moneta” di scambio, sia come pietra ornamentale per abbellire e proteggere tombe e case. Per loro infatti, il turchese rappresentava lo spirito del mare e del cielo incarnato.

A me piace pensare che mescoli la serenità dell’azzurro e l’armonia del verde.

Mi piace immaginare, dopo aver letto cosa significava per gli antichi, che questo colore protegga un po’ questa casa nascosta tra altre e con un sentiero impervio per raggiungerla.

Una casa strana con questo salone pieno di sedie, tavoli e specchi. Con vicino alla cucina una piccola chiesetta che negli anni era stata trasformata in una cantina. Così a fianco dell’immagine del Papa si trova uno scaffale con le conserve fatte in casa. Sotto un cielo di angeli ci sono le cassette di plastica dell’acqua minerale.

Come siamo strani noi umani, come conserviamo in casa nostra cianfrusaglie e ricordi, cose inutili accanto a pezzi di vita. A volte conserviamo pile di giornali, mucchi di vestiti e poi ci dimentichiamo di quello che è veramente importante

Di quelle cose quelle realmente necessarie da cui non dovremmo mai separarci, gli amori, le amicizie, gli affetti di una vita e alla fine tutte queste cose svaniscono una dopo l’altra fino fino a farci ritrovare soli in una vecchia casa di campagna…

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