SCATTI DI ELICOTTERO ABBANDONATO DA QUALCHE PARTE NEL NORD ITALIA
Cerchiamo di vivere in pace, qualunque sia la nostra origine, la nostra fede, il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione, la peggiore delle quali è la guerra.
(Margherita Hack)

Oggi leggendo dell’elicottero caduto a Kiev mi sono accorta che a poco a poco a poco ci siamo dimenticati di cosa sta succedendo, lo ricordiamo ma non è più una nostra priorità.
La guerra è finita, almeno per noi.
In Ucraina no, là la guerra continua, le bombe continuano a cadere, i confini a mutare, ma noi siamo passati oltre…è come se non ne volessimo più sapere.
La guerra è iniziata quasi un anno fa, febbraio 2022, ma evidentemente non si può tenere il pubblico sulla corda per così tanto tempo: la narrazione che ci arriva ormai è frammentata, altre emergenze premono, le notizie dal fronte scivolano nelle pagine interne. Siamo presi dal caro bollette, dal nuovo governo, dal Natale, ma lassù ancora la gente lotta per vivere e bisognerebbe davvero fare qualcosa.





