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Alba Chiara
Alba Chiara

Alba Chiara

LA CHIESA DI SANTA CHIARA

C’è un momento in ciascuna alba in cui la luce è come sospesa;

un istante magico dove tutto può succedere.

La creazione trattiene il suo respiro.

(Douglas Adams)

QUESTA CHIESA ATTUALMENTE E’ INAGIBILE E CHIUSA.

La storia di questa chiesa la potete ascoltare qui: https://www.loquis.com/it/loquis/2626345/La+chiesa+di+Santa+Chiara

Quando si parla di Francesco Gallo nel Monregalese si pensa subito alla meravigliosa Cupola del Santuario, in realtà il suo lavoro come architetto conta oltre 80 edifici non solo nella Provincia di Cuneo ma in tutto il Piemonte. Tra le sue opere due in particolare a Mondovì sono attualmente in disuso: la Chiesa di Santa Chiara e il vecchio Ospedale di Santa Croce.

La splendida fu progettata da Francesco Gallo e costruita fra il 1712 e il 1724; le difficoltà finanziarie a cui andarono incontro le monache durante la sua costruzione imposero alcune modifiche al progetto originale, tra cui il contenimento dell’altezza del campanile, della volta del presbiterio e della cupola che dai nove trabucchi di altezza si limitò a sette. Certamente in questo modo l’architetto dovette accettare che lo slancio equilibrato della struttura venisse non poco mortificato.

La chiesa ha una pianta a croce greca, con il braccio d’ingresso che fa da atrio ben separato dal vano principale e le due cappelle laterali non poco profonde. La cupola che sovrasta il vano centrale venne dipinta in modo prospettico per evitare un po’ lo schiacciamento dovuto alle modifiche richieste dalle suore sull’altezza. La facciata è una delle poche del Gallo che sia stata finita con intonaco e tinteggiata, le sue opere infatti sono quasi tutte finite con il suo materiale preferito ossia il semplice mattone. La curvatura e gli intonaci richiamano la facciata della Chiesa di Santa Croce a Cuneo del Bertola a cui il gallo lavorava negli stessi anni, anche se quest’ultima fu ultimata in modo ben più imponente e aulico. Per le decorazioni interne il Gallo si affido le sue idee a diversi stuccatori, tra i più famosi i fratelli Beltramelli provenienti dalle valli di Lugano e si riuscì ad avere un risultato perfetto ed equilibrato tra architettura e decorazione. Particolare e meravigliosa risulta la decorazione ad effetto marmoreo delle colonne, nella quale si mimetizzano piccoli paesaggi di fantasia molto simili ai capricci che nello stesso periodo i Beltramelli hanno anche dipinto nella Chiesa dell’Assunta a Carrù. Un altro gioiello di questo edificio, che però non ho potuto visitare, è la cripta sottostante in mattoni con un grande pilastro centrale a fungo.

Ma torniamo alla storia di Santa Chiara, la chiesa fece parte del convento delle monache clarisse fino al 1803, anno di soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone I. Passò alla confraternita delle monache Benedettine Cassinesi fino al 1867, dal 1928 al 1980 fu la chiesa delle scuole e del Convitto Civico, guidato dai Salesiani, nel 1981 fu sconsacrata e divenne proprietà del comune di Mondovì.

Ora è chiusa e lasciata al suo destino da circa 20 anni.

Purtroppo a causa di alcuni problemi strutturali legati ad una ristrutturazione degli edifici circostanti la chiesa è inagibile a causa i una grossa crepa lungo una parete e chiusa a tempo indeterminato. Un paio di anni fa sono stati degli studi di fattibilità sul recupero da parte di una fondazione bancaria ma per ora nulla è andato a buon fine.

Riguardando i miei scatti il mio pensiero è che è proprio un vero peccato che tanta bellezza sia nascosta e inaccessibile e rischi di non avere mai più un futuro.

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