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Villa Kenia
Villa Kenia

Villa Kenia

Dopo sei anni dalla scomparsa della nostra mamma, stavamo svuotando le ultime cose…. Un viaggio tra ricordi, risate e malinconia.

E tra un cassetto e un ripiano, mi sono resa conto di quanto le cose contino solo finché ci siamo. A volte ci penso.

Quando siamo vivi, presenti… diamo alle cose un valore immenso.

Le sistemiamo con cura, le spostiamo da un angolo all’altro, le conserviamo “perché non si sa mai”.

Poi la vita finisce.

E quelle stesse cose restano lì. Immobili. In silenzio.

Alcune diventano ricordi da tenere stretti.

Altre, semplicemente, perdono ogni senso: vengono donate, regalate, buttate via.

Forse è così che funziona: le cose ci servono finché ci somigliano.

Poi vanno lasciate andare, senza troppi pensieri. (Simona Bertolotto)

Quando ho letto le parole di Simona, che seguo da tempo su instagram, ho subito pensato alle case che esploro e che fotografo, e mi sono chiesta per l’ennesima volta perché queste case siano dimenticate così, abbandonate a se stesse.

Nessuna persona che se ne cura più, porte spalancate che sembrano inviti silenziosi, giardini un tempo pieni di risate di bambini ora incolti e selvaggi.

Le stanze, piene di oggetti sparsi, vittime del tempo e dei ladri, raccontano storie che nessuno ascolta più.

La luce filtra attraverso le persiane, disegnando scie luminose che illuminano polvere e ricordi. Illumina attimi dimenticati, fantasmi di vite passate, tutto ciò che c’è qui dentro sembra non contare più nulla per nessuno.

Nessuno che mette via queste cose, nessuno che dona pace a questi luoghi che, dopo una vita intera a custodire il tempo di persone care, restano soli, sospesi in un silenzio dolente.

Mi chiedo il perché, ma forse la riflessione nelle parole che ho scritto all’inizio mi ha offerto una risposta.

Forse alcune persone e certi luoghi sono così difficili da lasciar andare perché li abbiamo amati profondamente, e non riusciamo a immaginare di perderli.

Forse dobbiamo attendere il momento in cui faremo pace con le nostre perdite per poter respirare, guardare tutto e tutti un’ultima volta e chiudere definitivamente certe porte.

Bisogna imparare a lasciare andare per ritrovare la propria strada e molte volte la felicità..

Villa Kenia evoca viaggi lontani, oggetti unici, fede profonda, abiti raffinati e feste indimenticabili. Sul pianoforte, ormai silenzioso, riposa un fiore, mentre il suo proprietario, figura di rilievo politico nel passato di quella valle, giace dimenticato tra fogli e biglietti da visita sparsi ovunque sul pavimento…

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