San Bono, il custode silenzioso
San Bono, il custode silenzioso

San Bono, il custode silenzioso

VILLA SAN BONO

A volte ho l’impressione di essere diventato il custode di un museo. Un museo vuoto, senza visitatori, a cui faccio la guardia solo per me.
(Haruki Murakami)

C’è un custode davvero insolito e particolare in questo luogo: è San Bono che, con uno sguardo attento e vigile, ci osserva mentre entriamo silenziosamente, facendo appena rumore, passando dalla piccola e raccolta chiesina. Quell’angolo di preghiera, così intimo e suggestivo, un tempo era la cappella riservata alle monache benedettine che, in epoca più recente, hanno abitato e vissuto tra le stanze della dimora storica nota e chiamata “Villa San Bono”, proprio in onore del santo a cui è dedicata.

Questa villa, che si presume sia stata costruita nel corso del XVIII secolo, nasce come una splendida villa in stile neoclassico. Nel corso della sua lunga e ricca storia, ha ospitato personaggi illustri e di grande rilievo, le cui presenze hanno lasciato tracce nei suoi ambienti dagli imponenti e maestosi soffitti affrescati. Qui, inoltre, ci si poteva rinfrescare all’ombra del monumentale Cedro del Libano, che domina il parco secolare che avvolge la villa. Prima di diventare una filanda e successivamente un convento, questo luogo ha vissuto molte trasformazioni, ognuna delle quali ha aggiunto un capitolo alla sua storia affascinante.

Guardandola dall’esterno, è difficile immaginare quanto possa essere bella e ricca di fascino questa villa… Lo scalone candido, illuminato da un grande e raffinato lampadario, conduce ai saloni affrescati, oggi vuoti, ma ancora capaci di raccontare storie. La luce che entra dalle finestre chiuse illumina delicatamente i pochi oggetti rimasti e mette in risalto i dettagli preziosi del pavimento. Proprio come certe persone, che all’apparenza sembrano chiuse in sé stesse, silenziose e magari anche un po’ austere, ma che in realtà custodiscono una bellezza e un amore nascosto, pronti a essere donati senza più alcuna riserva a chi saprà riconoscerli.

Infatti non bisogna mai fermarsi alla prima impressione quando si conosce una persona.

San Bono o San Giovanni il buono è nato a Camogli (GE), fu soprannominato “Buono” per la sua vita esemplare. Annoverato tra il clero di Milano, ne divenne vescovo e rifulse per l’attività caritativa. Morì nel 669. Da San Carlo Borromeo il suo corpo fu traslato e sepolto nella chiesa cattedrale. San Giovanni il Buono

All’interno di questa Villa abbiamo avuto la sorpresa di trovare il meccanismo di un orologio costruito proprio a Mondovì !

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